Borghi, cittadine mai viste, terre di confine, “angoli di paradiso incontaminati, ritmi rallentati e godere delle piccole cose, riappropriandoci del nostro tempo”. Con la restrizione delle possibilità di viaggi e avventure forestiere, ecco l’identikit delle vacanze italiane post Covid, “a piedi tra boschi e sentieri che parlano di storia”. Partono da qui gli psicologi e gli psicoterapeuti di ‘Lontani ma vicini’, il progetto targato Istituto di Ortofonologia (IdO) e DireGiovani, nato nell’ambito della task force del ministero dell’Istruzione per il supporto a studenti e famiglie in fase di pandemia.
“I cammini in Italia- scrivono- sono antiche strade, mulattiere, tratturi e vecchie rotte commerciali che se percorse giungono” fino a luoghi spesso sconosciuti. I cammini solitamente sono “divisi in tappe, la cui lunghezza varia a seconda del percorso e della distanza tra un paese e l’altro lungo l’itinerario”. Per prepararsi, poi, gli psicologi consigliano un po’ di “allenamento, di non sovraccaricare troppo muscoli e legamenti, di avere scarpe adatte e uno zaino che non superi il 10% del peso del corpo”. Da non dimenticare, inoltre, “guide cartacee o gps che garantiscano l’orientamento”.
Ed ecco le mete consigliate, che da Nord a Sud possono far rimanere piacevolmente stupiti, e in realta’ fanno quasi sembrare che l’intero Stivale possa essere percorso a piedi.
FRIULI VENEZIA GIULIA – È una terra colma di storia europea, dalle radici asburgiche che si colgono tra le sagome dei palazzi di piazza dell’Unione a Trieste, fino alla miscela culturale che impernia città di confine come Gorizia, dove se sbagli strada finisci in Slovenia. La storia in Friuli Venezia Giulia è ovunque, la trovi tra mare, collina e montagne, dal Calvario (Go) dove si combatterono grandi parentesi di entrambe le guerre mondiali, passando per l’antichissima romana Aquileia, fino agli innumerevoli monumenti ai caduti. L’Ossario di Oslavia immerso tra i vigneti o la rinomata e infinita scalinata del Redipuglia. Ma si può anche scegliere di trascorrere una giornata a picco sul promontorio di Grignano, immersi nello scenario da favola dell’immenso parco del Castello di Miramare, luogo preferito dalla principessa Sissi per curare i dolori nevritici e ossei. E se si opta per una vacanza diversa, ma sempre “scandita dai propri passi”, il Friuli Venezia Giulia offre oltre 8 diversi itinerari lungo le antiche vie di pellegrinaggio che lo collegano a Veneto, Austria e Slovenia. Il Cammino delle Pievi, la Via Flavia, la Via del Tagliamento o il Cammino celeste, solo per dirne alcuni.
EMILIA ROMAGNA E TOSCANA – In tempi di Covid, invece, l’Emilia Romagna inaugura addirittura ‘Cammini Emilia Romagna’, una piattaforma online (https://camminiemiliaromagna.it/) sempre aggiornata con tutte le ultime camminate disponibili a cui iscriversi. C’è la lunghissima Francigena che si estende per oltre 1.000 km, la Romea germanica o quella longobarda, fino alla via degli Dei che, scrivono gli esperti, collega “Bologna e Firenze sui resti della via romana che attraversa i boschi dell’Appennino”. Con partenza da Bobbio fino a Pontremoli c’è poi la via degli Abati o per gli amanti della cultura il Cammino di Dante, lungo oltre 350 chilometri con partenza e arrivo da Ravenna.
LAZIO, ABRUZZO E UMBRIA – Con oltre 15 tappe da Norcia a Montecassino, tra Umbria e Abruzzo c’è il “cammino di San Benedetto, che attraversa la valle dell’Aniene- aggiungono gli psicologi- Lì si trovano alcuni dei monasteri benedittini più belli d’Italia”. Per i meno esperti, invece, c’è il Cammino dei Briganti che unisce Lazio e Abruzzo “lungo le orme dei briganti di Cartore”. Mentre, per gli specialisti già rodati, il consiglio è il cammino di San Tommaso da Roma a Ortona, lungo 16 tappe per oltre 300 km. Ma nel centro Italia con lo zaino in spalla sembra si possano davvero accontentare tutti. Per gli amanti della storia e della religione, infatti, c’è la Via di Francesco che ripercorre “l’esperienza francescana” e da Rieti risale l’Umbria per arrivare ad Assisi. In alternativa, i passi di San Francesco possono essere risaliti anche dal Nord, con partenza dal Santuario della Verna in Toscana, luogo delle stimmati. Ma se si vogliono seguire gli interi percorsi del santo, si può scendere fino a Montesantangelo, in Puglia, passando per Abruzzo e Molise. L’itinerario verso il Sud è percorribile anche in bicicletta.
PUGLIA E CALABRIA – Dal centro si può optare infine proprio per la discesa a Sud. La via della Transumanza è lunga oltre 240 chilometri e con “un’autostrada d’erba” collega Abruzzo e Puglia, dall’Aquila a Foggia. Mentre per quanti preferiscono una costa ventilata, si può scegliere la Rotta dei due Mari da Polignano a Mare fino a Taranto. In Calabria, c’è poi la montuosa Sila, dove nel verde più intenso ci si può dedicare a più giornate tra trekking, water-trekking e passeggiate a cavallo. Infine, tra i più importanti cammini italiani c’è il Cammino di San Francesco da Paola, che in meno di una settimana taglia la Calabria e ripercorre, ancora, alcune tappe del Santo fino alla provincia cosentina. “C’è l’imbarazzo della scelta- concludono gli psicologi- ma la vera differenza è che questa sarà una vacanza diversa dalle altre. Indimenticabilmente scandita” dal verde più estremo e “dal ritmo dei propri passi”.